#Maistatezitte!
parole E azioni delle donne DELL'UDI DI Modena dal 45 a oggi
Ci sono storie che vanno raccontate non solo perché siano conosciute, ma perché hanno il potere di coinvolgere in lotte comuni. Da che cosa dipende questa capacità di coinvolgimento?
Dalla profondità dello sguardo soggettivo di attiviste che di quelle storie sono il prodotto e contemporaneamente pezzi di trame.
Il progetto, realizzato dal 2019 al 2021, mira a rendere nota la storia dell’UDI di Modena attraverso la restituzione della memoria politica delle donne che l’hanno istituita, abitata e vissuta nel corso dei suoi 75 anni di vita.
L’intento è stato quello di concorrere alla formazione di una memoria della città che tenga conto delle donne che questa politica l’hanno fatta e continuano a farla sulla loro pelle, rimediando al torto della loro rimozione storica e giornalistica, così da restituire una storia collettiva, universale, che servirà a tutte e tutti e soprattutto alle nuove generazioni; una storia non «di genere», ma della Comunità e della società in cui si è sviluppata, riconoscendone finalmente, il contributo dato nella creazione di quel «sistema Emilia» che tutt’Italia apprezza.
Il progetto sta proseguendo con
"Noi? Mai state zitte! La voce delle donne dell'UDI di Modena dagli archivi ai progetti per il futuro"
L’intento è stato quello di concorrere alla formazione di una memoria della città che tenga conto delle donne che questa politica l’hanno fatta e continuano a farla sulla loro pelle, rimediando al torto della loro rimozione storica e giornalistica, così da restituire una storia collettiva, universale, che servirà a tutte e tutti e soprattutto alle nuove generazioni; una storia non «di genere», ma della Comunità e della società in cui si è sviluppata, riconoscendone finalmente, il contributo dato nella creazione di quel «sistema Emilia» che tutt’Italia apprezza.
Il progetto sta proseguendo con
"Noi? Mai state zitte! La voce delle donne dell'UDI di Modena dagli archivi ai progetti per il futuro"
La presentazione
foto ©Lavinia Nitu – www.lavinianitu.com