Per Anna Sviridenko. Per tutte le donne vittime di violenza.
Non abituiamoci a questa mattanza, perché non è nel destino delle donne morire ammazzate dai padri dei loro figli, e molto può essere fatto per invertire una tendenza, quella della violenza patriarcale contro le donne dal momento che si regge su presupposti culturali e di potere.
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Diamo appuntamento a tutta la cittadinanza e a tutte le persone che vorranno essere presenti lunedì 17 giugno 2024 alle ore 18.30 per un sit-in in Piazza Grande a Modena.
Invitiamo associazioni, istituzioni ed enti ad inviare la propria adesione entro domenica 16 giugno alle ore 20,00 all’indirizzo mail [email protected] Chiediamo di non portare bandiere o simboli di partito, auspicando un’ampia, corale e sentita partecipazione. Comunicato stampa Casa delle Donne di Modena Dichiarazioni Serena Ballista, Casa delle Donne di Modena: Servizio TRC/1 – Servizio TRC/2 Rassegna stampa 18 giugno 2024 Gazzetta di Modena Il Resto del Carlino Per un’Europa continente neutrale
L’Europa è un sogno politico che nasce dal disastro di una guerra durata trent’anni, dal 1914 al 1945, il cui veleno è ancora in circolazione. L’Europa è un sogno democratico la cui linfa vitale sono state le donne che si sono battute contro la misoginia del liberalismo, la ferocia militarista del capitalismo, il progetto di società nazifascista fondata sulla discriminazione, la schiavitù, la selezione e lo sterminio. La democrazia europea è ancora in costruzione: non è perfetta ma è meglio degli imperi coloniali e dei nazionalismi che preparano guerre. Andremo a votare perché siamo donne e la democrazia è più conveniente di ogni potere assoluto, che sia monarchia o repubblica, ereditario o votato con sistemi bloccati e discriminatori. Andremo a votare perché molte donne hanno lottato per il diritto di voto e noi abbiamo imparato da loro a fare la nostra parte. Non sono state tutte le donne, sono le donne che hanno lottato per tutte e tutti. Da quelle donne raccogliamo il sogno di un’Europa che si costituisca CONTINENTE NEUTRALE. Come loro vogliamo essere donne che lottano per la pace, che praticano la pace, che vogliono abitare territori in pace, che sanno fare pace. L’Europa può dismettere il militarismo, mettere al bando la compravendita di armi e organizzare una leva di pace per giovani donne e uomini capaci di salvare vite e riparare danni, di agire la diplomazia e la mediazione contro ogni logica di distruzione programmata. Noi andiamo a votare: • perché sappiamo che dal disprezzo della democrazia nascono le dittature; • perché sappiamo che la democrazia richiede impegno ma senza democrazia ridiventiamo serve; • perché sappiamo che l’astensione favorisce la destra che toglie i diritti di tutti cominciando da quelli delle donne; • perché sappiamo che se non votiamo la nostra assenza è un voto contro la nostra libertà. Venerdì 10 maggio presso la scuola secondaria di I grado “Ferraris” di Modena si è tenuto l'incontro sulla storia sull’Unione donne in Italia di Modena a partire dal libro 📚𝑴𝒂𝒊 𝒔𝒕𝒂𝒕𝒆 𝒛𝒊𝒕𝒕𝒆. 𝑼𝒏𝒊𝒐𝒏𝒆 𝑫𝒐𝒏𝒏𝒆 𝒊𝒏 𝑰𝒕𝒂𝒍𝒊𝒂 𝒅𝒊 𝑴𝒐𝒅𝒆𝒏𝒂: 𝒓𝒂𝒄𝒄𝒐𝒏𝒕𝒐 𝒑𝒐𝒍𝒊𝒕𝒊𝒄𝒐 𝒂 𝒇𝒖𝒎𝒆𝒕𝒕𝒊📚 di Serena Ballista, Caterina Liotti e Laura Piretti con illustrazioni di Sara Garagnani.
I ragazzi e le ragazze hanno incontrato con le autrici. "Un bellissimo incontro" ci ha appena detto una studentessa delle scuole Ferraris salutandoci 🥰 Una frase che ci ha emozionato ricompensandoci di tanto lavoro e impegno UDI nasce dai Gruppi di difesa della donna durante la Resistenza all'occupazione nazi fascista. Siamo antifasciste per desiderio e volontà. E questa è la nostra bandiera storica, portata da Brunella Ansaloni e Mirella Ferraresi.
L'UDI nazionale lancia la campagna di crowdfunding Poco, ma tutte!
Sostieni anche tu la raccolta fondi, perché l'Archivio Centrale dell'UDI è custode della storia delle donne in Italia e vogliamo continuare a farlo vivere! L'UDI Modena intende esprimere piena solidarietà a Savina Reverberi per l'ignobile e vergognoso atto vandalico commesso ai danni del monumento dedicato al ricordo e al sacrificio della Resistente partigiana Gabriella Degli Esposti, Medaglia d'oro al valore militare.
Atto inconsapevole e ignorante o dichiaratamente fascista? Riteniamo, in ogni caso, che la mancanza di Memoria e Ricordo rappresentino di per sé qualcosa di allarmante, grave, dal momento che il Fascismo prima di affermarsi, ha serpeggiato. Preparazione dei mazzolini di Mimosa, il nostro fiore politico.
Prenderlo per sé è un atto di adesione a una lotta secolare "PER ALICE NERI" - COMUNICATO UDI
Alice Neri non potrà raccontare che cosa le sia stato fatto, né da chi sia stata uccisa quel 18 novembre del 2022. Spazio - tutto quello che vorrà prendersi - e modo di dire cosa sia successo li avrà invece l'imputato. Ha incominciato "spontaneamente" a farlo dopo 15 mesi di mutezza. Fa sorridere amaramente che si sia sottolineato più volte che la dichiarazione che avrebbe reso Gaaloul sarebbe stata "spontanea". Spontanea. Spontanea. Spontanea. Niente viene lasciato all'improvvisazione, invece, secondo noi. Preso per mano dalla Corte, neanche avesse a che fare con un bambino, e rassicurato e incoraggiato come farebbe un genitore con il figlio, Gaaloul ha detto la "sua" verità, sotto la furbesca -non diremo "sapiente"- regia del suo avvocato. Risultato: Gaaloul è apparso come un pulcino bagnato sotto la pioggia battente - quella di una ingiustizia commessa ai suoi danni- a invocare innocenza, "verità", ed estraneità ai fatti. "Hamma" ha la tentazione di chiamarlo la stampa. Quasi verrebbe da provare simpatia e ricredersi sulla gravità delle responsabilità che gli vengono imputate. Del resto il paternalismo ha bisogno dell'infantilizzazione per suonarci accettabile. E' osceno sentirlo parlare con ossequio - non diremo "rispetto" - di Alice Neri: la chiama varie volte "signora Alice Neri" quando è accusato di averla uccisa a coltellate e di averne distrutto il cadavere. Ma certo, si dirà, lui ha il diritto di difendersi, anche mentendo. Tuttavia qualcosa non va, e non dipende dall'esigibilità dei diritti costituzionalmente garantiti anche ai presunti femminicida: il problema è che il tribunale sembra un teatro. Non si capisce cosa sia reale e cosa no. Sembra essere saltata la quarta parete. Siamo tutti attori. Eppure Alice Neri è stata uccisa per davvero e per davvero la sua salma, ridotta a pochi miseri resti, attende da molto tempo sepoltura. Ma c'è anche chi va in tv a rimescolare le carte, a suggestionare l'opinione pubblica lasciando l'aula di tribunale a favore degli studi televisivi. Ed è subito reality show - non ci vorremo mica far bastare il teatro, no? - con buona pace di chi denuncia la pornografia del dolore e la spettacolarizzazione della violenza contro le donne. Tutto è in vendita. La cosa che scandalizza, allora, è che sembra non avere primaria importanza ottenere giustizia per Alice Neri, né per la minore resa orfana di madre. Neppure garantire il giusto processo per l'imputato sembra essere il vero punto. Piuttosto l'interesse di questo teatro, di questa ipnosi, di questo show sembra essere il perseguimento del prestigio edonistico, garantito a chi riesca a sfangarla, a mettere tutti nel sacco, magari con ottimi ritorni in termini professionali, ostentando sicurezza - che non ha, coraggio- che non ha, e persino magnanimità. E' giustizia questa? E' questo che una donna uccisa, oltraggiata e distrutta - tolta a una madre e a un fratello che la piangono e la piageranno per i loro giorni a venire, e tolta a una bambina di quattro anni - merita di avere in termini di giustizia? In rappresentanza del Coordinamento dell'UDI MODENA: Serena Ballista, Presidente UDI MODENA & Avvocata Sonia Lama |